Greco di Calabria e Bovesia
IL GRECO DI CALABRIA
Il dialetto greco-calabro o greco di Calabria, è un idioma parlato in provincia di Reggio Calabria.
È chiamato localmente grecanico o greco vutano (da Vùa che significa Bova), ed è formalmente
una dialetto appartenente alla minoranza linguistica greca d'Italia insieme alla Grecìa Salentina
Tale lingua era parlata in tutta la Calabria meridionale fino al XV-XVI secolo, quando fu
progressivamente sostituita dal dialetto romanzo, influenzato comunque dal greco-calabro nella
grammatica e in molti vocaboli (nel XVIII secolo il dialetto calabrese aveva ancora moltissimi
grecismi). Ancora in età angioina la lingua greca veniva usata in una vasta area, compresa tra
Seminara, Taurianova, la valle del Mésima e l'altopiano del Poro, caratterizzata da dialetti, toponimi
e forme folcloristiche.
Per molti anni gli ellenofoni di Calabria sono rimasti nell'oblio. Persino in Grecia si ignorava la loro
esistenza. La rinascita dell'attenzione su tale fenomeno linguistico si deve al pioneristico lavoro del
glottologo e filologo tedesco Gerhard Rohlfs, che contribuì molto alla salvaguardia della lingua.
La lingua ha molti punti in comune col neogreco. La sua origine è molto discussa: alcuni
sostengono che sia un dialetto derivato dal greco bizantino, mentre altri affermano che derivi dal
greco parlato nella Magna Grecia dal quale si sarebbe evoluta indipendentemente dal greco
ellenistico. Forte è quindi l'idea che si tratti di tracce rimaste nella zona dall'antico possesso di
Bisanzio o della Magna Grecia.
Ne è prova il fatto che è una lingua arcaica, che presenta parole che oggi in Grecia sono sconosciute
o scomparse, e possiede nel suo vocabolario molte parole derivate dal greco dorico.
Resta comunque il concetto che il greco calabro, diffuso nella Bovesìa, sia una parte peculiare dei
dialetti ellenofoni parlati in Italia, probabilmente con una sua propria evoluzione, che si è distinta da
quella greca molti secoli fa.
LA BOVESIA
La Bovesìa (o Bovesia), nota anche come Area grecanica e Area ellenofona, è un'area geografica
della provincia di Reggio Calabria.
La zona è culla secolare della minoranza linguistica ellenofona di Calabria; il versante Jonico
meridionale dell'Aspromonte custodisce infatti immutate le tracce della sua antica natura di
crocevia sul bacino del Mediterraneo. Quest'area ha assunto per molti secoli il ruolo di vera e
propria isola e roccaforte culturale per una serie di motivi come la precarietà storica dei
collegamenti ed un entroterra particolarmente impervio.
Il greco di Calabria parlato qui è oggetto di studi e ricerche nonché motivo di scambio culturale e di
iniziative a tutela delle minoranze linguistiche storiche.
La chiesa della Madonna della Grecia a Gallicianò (RC)
Gallicianò è un borgo di circa 200 abitanti, frazione del Comune di Condofuri, in provincia di
Reggio Calabria. Questo paesino è definito l’Acropoli della Magna Grecia.
Si tratta dell'unico borgo attualmente interamente ellenofono, anche se il greco di Calabria
anche qui permane utilizzato in un ambiente sempre più esclusivamente domestico. Gallicianò è
nota in tutta l'area per l'alta conservatività delle tradizioni grecaniche, non solo in ambito
linguistico ma anche musicale, gastronomico e rituale.
Nei pressi dei ruderi della Chiesa bizantina della Madonna della Grecia è stata ricostruita
l'omonima chiesetta, che nel 1999 venne consacrata dal metropolita Iennadio. Una volta al mese
viene celebrata la messa secondo il rito greco-ortodosso. La chiesetta è affidata al monastero di
S. Giovanni Theristis di Bivongi.
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